Guy Scott. Un bianco vice presidente dello Zambia

Posted on 17 Nov 2011


Il  20 settembre 2011 Michael Sata del Fronte Patriottico (PF) ha vinto le elezioni presidenziali dello Zambia.

Una vera novità di questo nuovo governo è stata la nomina a vice presidente di Guy Scott, 67 anni, che – come è stato scritto nel Guardian (Cape Town) – ha qualcosa che raramente viene visto negli uomini politici in Africa subsahariana: la pelle bianca. Sta iniziando una nuova era che potrebbe portare altri stati africani a fare la stessa cosa e “a porre termine alle loro storie coloniali”. Nella sua prima intervista internazionale Guy Scott affermò che la sua nomina sembrava essere stata abbastanza popolare e che non vi era stato alcun accenno di risentimento per la nomina di un uomo bianco come vice presidente. “Da molto tempo ho pensato che lo Zambia stesse passando da una condizione post-coloniale ad una cosmopolita. La mentalità della popolazione va cambiando… La storia zambiana sta aprendo un nuovo capitolo”.

Nato a Livingstone, la vita di Scott va di pari passo con lo svolgersi dell’imperialismo britannico. Suo padre, arrivato nel 1927 da Glasgow in Rhodesia del Nord, esercitava la professione di medico nel territorio della ferrovia voluta da Cecil Rhodes, fino a diventare un politico, uomo di legge e editore di giornale. Scott studiò matematica e economia al Trinity Hall, Cambridge, e prese un dottorato alla Sussex University. Oggi ha due figli, una figlia che studia in Gran Bretagna e un figlio che lavora in Zambia. Scott ha passato parecchi anni a lavorare per il governo zambiano come ministro dell’agricoltura.

L’alto profilo di Scott è inusuale ma non unico. Il continuato potere economico della minoranza bianca rimane una questione ancora molto controversa. In altri paesi la memoria della dominazione bianca è ancora molto recente (si pensi al Sud Africa e allo Zimbabwe) e replicare l’esempio zambiano per ora è abbastanza arduo.

Per la costituzione zambiana se il presidente in carica dovesse morire, il vicepresidente automaticamente diventa presidente, ma deve organizzare le elezioni entro 90 giorni.

BIANCA MARIA CARCANGIU, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna


Fonti – per saperne di più: