Tra elezioni, processi e continue manifestazioni in strade e piazze, il Cairo è intanto entrato nel mese del Ramadan, iniziato venerdì 20 luglio.
Come molti già sapranno, il Ramadan è il mese del digiuno per i musulmani durante il quale i fedeli si astengono da cibo, bevande, fumare e rapporti sessuali dall’alba al tramonto. Il suo inizio varia di anno in anno, in quanto si basa sul calendario islamico lunare, del quale è il nono mese, e dura 29 o 30 giorni, terminando con l’Eid el Fitr.
Oltre ad essere un dovere religioso, il Ramadan è anche una tradizione, un’usanza che tutti i musulmani osservano, dai più conservatori ai più liberali. I non musulmani (in Egitto vi sono circa 8 milioni di cristiani copti, più un gran numero di stranieri che professano altre religioni) in segno di rispetto evitano di consumare cibi e bevande per strada o comunque in presenza di chi digiuna. Mentre in altri paesi musulmani chi non rispetta il digiuno viene multato o addirittura arrestato, in Egitto non esiste nessuna legge a riguardo, ed è più che altro una questione di rispetto delle tradizioni.
Durante il Ramadan, la città si riempie di bandierine, drappi colorati con le fantasie geometriche arabeggianti tipiche di questa festa, e di fawanees (singolare: fenoos), le lanterne che adornano ogni angolo della città. Nonostante il Cairo sia una città estremamente frenetica, nel mese del Ramadan, le ore di sole passano lente. Si lavora meno e si preferisce rimanere in casa a riposare. La notte invece gli egiziani si riversano nelle strade, nelle caffetterie e nelle piazze fino a tarda ora, in una continua atmosfera festiva.
I ristoranti addobbano a festa cambiando completamente le decorazioni in modo da essere in tema con il Ramadan, e offrono un menù speciale per questo mese. Alcuni ristoranti, solitamente quelli più piccoli e locali, allestiscono delle tavolate dove ai più poveri viene offerto del cibo gratis durante tutto il mese, grazie alla beneficenza di persone abbienti che però restano anonime.
La beneficienza durante il mese del Ramadan viene praticata più del solito. C’è chi, come già detto, paga i ristoranti per offrire cibo gratis ai poveri, chi dà mance (in Egitto le mance in realtà si danno durante tutto l’anno, ma in questo mese sono decisamente più generose), chi compra beni di prima necessità che vengono raccolti da volontari e poi distribuiti a chi ne ha più bisogno. Questa è probabilmene la cosa che più mi ha colpito del Ramadan. Nonostante l’Egitto sia un paese dove anche la maggior parte della popolazione che non vive in condizioni di povertà incontra comunque delle difficoltà economiche, la generosità verso chi ha piu’ bisogno non manca, ed in realtà anche durante il resto dell’anno anche se in modi diversi.
I pasti consumati durante il Ramadan sono due: l’iftar, al tramonto del sole, e il sohor, prima che il sole sorga. L’iftar è il pasto che rompe il digiuno, e inizia nel momenti preciso in cui cala il sole che viene indicato dal tradizionale – ora un po’ meno tradizionale dato che è in tv – sparo del cannone. Inizia con una delle bevande tipiche di questa festa: succo di albicocche, latte con datteri, infuso di ibiscus o un normale succo di frutta. Dopodiché viene il pasto vero e proprio, che non si discosta da un normale pasto. Vengono consumati piatti tradizionali quali il piccione ripieno di riso, verdure ripiene, salse quali l’hummus, insalate e carne preferibilmente arrosto. A fine pasto, dopo una tazza di tè, arrivano i dolci. Quelli tipidi del Ramadan sono i deliziosi atayef, una sorta di panzerotto ripieno di noccioline assortite,e i dolci tipici che però durante il Ramadan si preferiscono con la panna in mezzo, specialmente basbousa e konafa. Il sohor e’ invece un pasto più leggero che si consuma solitamente prima di andare a dormire, che aiuterà a non soffrire troppo il digiuno il giorno successivo. Solitamente si mangiano fave, uova, taameya (la versione egiziana del falafel), formaggi, yogurt e insalate, con una predilezione per le verdure che contengono più acqua come ad esempio i cetrioli.
In generale, il Ramadan è anche un’occasione per riunirsi con famiglia ed amici. Mentre l’iftar, essendo il pasto più importante, viene per lo più consumato in casa con la propria famiglia (ma i ristoranti fanno comunque il pienone), dopo mangiato is esce a bere un tè e fumare il narghilè, mangiare un dolce, o semplicemente fare una chiacchierata. È invece più comune che il sohor venga consumato fuori casa con gli amici.
Per uno straniero visitare il Cairo durante il Ramadan è un’esperienza molto interessante, soprattutto per chi è vuole imparare di più su questa cultura e le sue tradizioni. È un piacere respirare l’atmosfera tipica di questo mese, ma è anche bene rispettare le tradizioni ed informarsi prima del viaggio. Innanzitutto muoversi in città durante il giorno è meno stressante data la diminuzione del traffico, ma anche i siti turistici chiudono in anticipo per prepararsi all’iftar, quindi è bene informarsi sugli orari di apertura prima di recarcisi. Oltre ai piatti tradizionali, si possono degustare deliziosi manicaretti tipici del Ramadan, anche se molti ristoranti chiudono durante il giorno e offrono solo iftar e sohor.
SIMONA CAMPIDANO, si è laureata in Lingue e Comunicazione dall’Università di Cagliari con una tesi in “Apprendimento/insegnamento dell’arabo come lingua seconda”. Al Cairo da 3 anni per approfondire lo studio della lingua araba, ha vissuto in Siria, Spagna e Inghilterra.