Mia Couto vince il premio Camões 2013

Posted on 6 Giu 2013


Lo scrittore mozambicano Mia Couto, del quale abbiamo recensito tempo fa la raccolta di racconti “Perle”, è stato insignito pochi giorni fa del prestigiosissimo premio letterario “Camões”. La giuria, presieduta dal portoghese José Carlo Vasconcelos e composta tra gli altri dall’angolano José Eduardo Agualusa e dal mozambicano João Paulo Borges Coelho,  ha voluto assegnargli il riconoscimento per la sua “vasta opera di romanziere caratterizzata dall’innovazione stilistica e da una profonda umanità”.

Il Camões, istituito esattamente 25 anni fa dai governi del Portogallo e del Brasile, premia ogni anno “un autore di lingua portoghese che, per il valore intrinseco della sua opera, abbia contribuito all’arricchimento del patrimonio letterario e culturale della lingua comune”. Il Camões, che prevede un premio di 100.000 euro, è il più importante riconoscimento letterario in ambito lusofono, e non è legato ad un singolo libro, ma alla produzione di un autore nel suo complesso. Tra i vincitori degli anni passati si ricorda, tra gli altri, José Saramago, premio Camões nel 1995, che di lì a poco avrebbe conseguito anche il Nobel per la letteratura (1998).

Nel quarto di secolo di vita del premio Camões, a parte Mia Couto, sono stati premiati altri quattro autori africani lusofoni. Il primo fu il grande poeta José Craveirinha, anche lui mozambicano, premiato nel 1991. Sei anni dopo fu la volta dell’angolano Pepetela, pseudonimo di Artur Carlos Maurício Pestana dos Santos, intellettuale impegnato in politica e in seguito prolifico e apprezzato romanziere. José Luandino Vieira, portoghese di origine ma naturalizzato angolano per aver partecipato alla guerra di liberazione, fu insignito del Camões nel 2006, ma lo rifiutò per ragioni personali.  Un altro Vieira, il poeta e giornalista capoverdiano Arménio, vinse invece nel 2009. A conti fatti, dei cinque stati africani lusofoni, solo due, la Guinea Bissau e il piccolo arcipelago di São Tomé e Príncipe (che conta meno di 200.000 abitanti) non hanno ancora visto un proprio cittadino vincere l’ambitissimo premio.

ANNALISA ADDIS | AFFRICA – CSAS