La Tunisia verso il voto

Posted on 18 Ott 2011


Dopo la caduta di Zine El Abidine Ben Ali dello scorso inverno, la Tunisia si prepara al primo grande evento elettorale per la nomina dei 217 membri dell’Assemblea Costituente, la quale sarà chiamata a redigere la nuova Costituzione del Paese (la precedente è stata annullata con la caduta del regime) e a nominare il Presidente e il Governo che rimarranno in carica fino alle prossime elezioni presidenziali e parlamentari.

I partiti (circa 80) e i candidati indipendenti (oltre 200) che concorrono al voto del 23 ottobre sono in gran parte frutto della Rivoluzione dei Gelsomini e formazioni precedentemente messe al bando dal regime di Ben Ali. Nonostante il suo scioglimento per decisione della magistratura, anche il Raggruppamento Costituzionale Democratico, partito del vecchio Presidente, ricompare marginalmente in alcuni nuovi raggruppamenti politici.

La sfida principale che contraddistingue la propaganda elettorale è quella tra partiti laici, che mirano a mantenere la separazione tra religione e vita dello Stato, e partiti di orientamento islamico che, invece, vorrebbero una maggiore influenza religiosa nella vita politica.

Fonte: tunisia-live

Come deciso dalla Commissione costituita ad hoc dal Governo di Transizione, il voto avverrà con sistema proporzionale che favorirà le coalizioni più forti. Una delle novità più importanti introdotte dalla Commissione sono le clausole imposte relativamente alle quote rosa (la metà delle candidature deve essere femminile) e ai giovani (il 25% dei candidati sotto i 30 anni). Altra novità importante è che, per la prima volta, voteranno anche i cittadini tunisini che si trovano all’estero.

La campagna elettorale messa in campo è caratterizzata da una calma inconsueta rotta solamente da alcune proteste della componente islamica (si veda in merito l’articolo sulla proiezione del film Persepolis, pubblicato su Affrica il 10 ottobre), con pochi manifesti e pochi spazi dedicati. La pubblicità elettorale è, di fatto, vietata dalla Commissione indipendente che veglia sul corretto svolgimento delle elezioni e, in pieno stile occidentale, alle televisioni è stato dato l’obbligo di offrire a tutti i candidati lo stesso spazio televisivo.

Nonostante la sua grande importanza, l’evento elettorale, al momento, non sembra molto sentito. Ciò che veramente contraddistingue il sentimento della gente è la confusione e la diffidenza nei confronti della politica e di programmi elettorali spesso poco chiari e realistici. Secondo alcuni, il Governo provvisorio non ha dato abbastanza informazioni sull’importanza dell’elezione dell’Assemblea Costituente e cresce la paura, soprattutto tra i giovani, per il futuro del Paese.

Le elezioni saranno monitorate da osservatori dell’Unione Europea e dell’OCSE che dovranno verificare la regolarità del voto.

MARCELLA TRAMATZU, CSAS Centro Studi Africani in Sardegna


Per saperne di più: Ansamed | Nigrizia.it | tunisia-live | Il Post