Qualche mese fa Magdy El Shafee è venuto a Cagliari per presentare il suo Metro, un graphic novel ambientato a Il Cairo, nel corso di “Nues, Festival internazionale di fumetti e cartoni nel Mediterraneo” .
Abbiamo pensato di ricontattarlo per vedere come stava vivendo questi momenti e farci raccontare speranze e timori.
Ecco la traduzione dell’intervista.
Cari tutti nella bella Cagliari; mi dispiace per il ritardo nelle risposte… era così frenetico questo periodo!
D: Quando è stato a Cagliari per presentare il suo lavoro nel mese di dicembre, la situazione era completamente diversa; era possibile pensare a un cambiamento così veloce?
R: No, ma ciò non impediva a me o ad altri di sognarlo.
D: Cosa rappresenta per lei questo momento di partecipazione popolare?
R: Una cosa nella quale non ho mai perso fede; gli Egiziani possono dormire per anni, ma risorgere e raccogliersi insieme in un giorno.
D: Molti media hanno sollevato il dubbio che dietro a ciò che sta accadendo ci potrebbero essere interessi e attività di paesi stranieri; si tratta di un vero e proprio movimento popolare o c’è dell’altro dietro?
R: Quando Mubarak e i servizi hanno notato il tifo meraviglioso del mondo occidentale e dei loro nemici in Iran hanno detto che era così; infine, è stata una rivolta anarchica popolare.
D: Quali speranze ha ora?
R: Costruire i valori di una nazione libera, tornando ai valori umanitari che il regime di Mubarak aveva annullato per governare il popolo facilmente (la dignità, il coraggio, conoscenza….).
D: Quali paure ha ora?
R: Abbiamo bisogno di un enorme sforzo per impiantare questi valori e andare avanti come una nazione civile democratica; in caso contrario l’estremismo islamico musulmano potrebbe governare.
D: Secondo la sua opinione, quale è il maggior rischio per l’Egitto ora?
R: Gli ex membri dell’NDP (National Democratic Party, il partito di Mubarak) e gli ufficiali; sono il fuoco sotto la cenere.
D: Militari o islamisti potrebbero essere coinvolti in maniera forte?
R: Se la società civile raccoglie se stessa, non saranno un problema, altrimenti si. È per questo che i nostri sforzi per sottolineare i valori civili liberi e democratici sono molto importanti in questi giorni, affinché si abbia un voto diverso fra sei mesi.
D: Lei vive al Cairo e parla della sua città, ma come sta reagendo il resto del Egitto in questo momento? Cosa sta succedendo nel centro-sud del paese?
R: Non tutti possono credere che l’incubo sia finito. Bisogna dire che in piazza el Thareer ci sono stati anche i nostri confratelli del popolo coraggioso di Suez e Alessandria; nei giorni 17-19 tutto il paese ha partecipato, l’integro e moderato popolo in el Tahreer è stato grande, la pressione è stata alta, il festeggiamento del mondo era forte … è stato fantastico.
MARCELLA DALLA CIA, laureata in Scienze Politiche all’Università di Trieste, attualmente vive e lavora in Sardegna.
FILIPPO PETRUCCI, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna
Per scaricare il PDF in lingua originale – inglese – clicca qui: interview with Magdy El Shafee in english.