Un museo che parla e ci racconta il presente, “uno spazio senza confini, per una ricerca in movimento”, che dà voce a chi in genere ne viene data poca. Questo vuole essere il Museo delle Migrazioni di Lampedusa. L’associazione Askavusa, fondata nel marzo del 2009 in seguito alle dimostrazioni contro la creazione di un Centro d’Identificazione e Espulsione (CIE) sull’isola, ha creato un luogo che racconta il movimento di migliaia di donne e uomini in una piccola parte del Mediterraneo.
L’isola stessa, Lampedusa, è oggi l’emblema del passaggio, punto di sbarco e transito del flusso continuo che dalle coste africane arriva a quelle italiane. Un’isola che, oltre ad accogliere, ha deciso di raccogliere. Nel Museo delle Migrazioni si trovano imbarcazioni, Corani, foto, tessuti, utensili da cucina. Tutto ciò racconta il passaggio, un viaggio verso un paese sconosciuto in cui ci si porta dietro un po’ di se stessi, le proprie origini, gli oggetti della vita quotidiana che testimoniano il legame con le proprie famiglie e la propria terra.
Il progetto di Askavusa è iniziato con la perlustrazione delle barche con cui migranti sono approdati a Lampedusa, gli oggetti sono stati catalogati e si è allestito il museo. Oltre a vestiti, lettere e libri, sono stati recuperati anche i legni delle imbarcazioni, poi riusati come mensole o “reinterpretati” in installazioni artistiche.Nel Museo delle Migrazioni, infatti, sono benvenuti anche gli artisti che si vogliono cimentare usando quanto recuperato per creare delle opere d’arte, oltre al contributo degli esperti o appassionati di fenomeni migratori per la creazione di un laboratorio virtuale.
MARISA FOIS, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna
Contatti: Il Museo delle Migrazioni di Lampedusa è attualmente allestito presso la sede dell’associazione Askavusa, in via Giovanni Verga, 1 – 92010 Lampedusa (AG) – info@museodellemigrazioni.com | askavusa@gmail.com
Per saperne di più: Museo delle Migrazioni di Lampedusa| Pagina Facebook| Associazione Culturale Askavusa