Il Forum Sociale Mondiale di Dakar: un altro mondo di popoli solidali è possibile!

Posted on 28 Feb 2011


Da Dakar, Khitouche Aziz, per Affrica.org

Il Forum Sociale Mondiale si è tenuto per la sua edizione del 2011 in Africa, più precisamente nella capitale del Senegal, Dakar. Dal 6 all’11 febbraio 2011 i movimenti sociali venuti dal mondo intero hanno avuto l’opportunità di discutere le questioni importanti che riguardano il pianeta oggi. Le questioni economiche e politiche figuravano nella lista dei temi che sono stati al centro dei dibattiti durante questa edizione.

Il lancio delle attività è stato dato nella giornata del 6 febbraio con una marcia di apertura che ha raccolto una marea incredibile di partecipanti: secondo la polizia senegalese, più di 70000 persone hanno risposto favorevolmente all’appello lanciato alla vigilia dalla direzione dell’organizzazione del Forum Sociale Mondiale. Secondo il comitato organizzativo dell’edizione 2011 del Forum, il numero sarebbe stato più elevato rispetto alle cifre rese note dai servizi di sicurezza locale, dal momento che numerose delegazioni e movimenti sociali dell’Africa occidentale, hanno organizzato una carovana collettiva per arrivare a Dakar, una vera dimostrazione che dimostra la mobilitazione della società civile in Africa durante il Forum Sociale Mondiale.

L’edizione 2011 del FSM è stata un vero appuntamento politico in cui gli “altromondisti”, venuti dai quattro angoli del pianeta, hanno rinnovato il loro messaggio di solidarietà e fraternità con i popoli in resistenza, così come il rifiuto categorico del sistema capitalista che governa il mondo oggi e che è il principale responsabile della povertà, della miseria e dell’ingiustizia sociale.

Uno dei temi di rilievo di questa edizione era l’immigrazione e la diaspora all’estero, il ruolo delle comunità frutto dell’immigrazione, figurava nella gran parte degli atelier e delle riunioni plenarie del FSM. I movimenti sociali e persino gli organizzatori di questo tipo di dibattiti pubblici volevano senza dubbio dimostrare le difficoltà registrate nel quotidiano, riguardo alla circolazione delle persone e specialmente quando si tratta della libera circolazione dal sud verso il nord.

La questione dell’autodeterminazione dei popoli ha occupato uno spazio importante durante le sessioni pubbliche del forum; è utile segnalare che la problematica del Sahara ha pesato in maniera rilevante in questa edizione, si sono tenute sia delle marce in sostengo al popolo Saharawi sia delle marce di sostegno alla tesi marocchina, auspicando la risoluzione del conflitto nel Sahara e se le due parti non sono riuscite a sedersi attorno allo stesso tavolo per dialogare circa il problema, la delegazione del Forum Sociale Mondiale e quella del dinamico portale Maghreb/Machrek aveva organizzato un atelier intitolato “La gestione dei conflitti nella regione del Maghreb”, in cui era possibile ascoltare diversi punti di vista, ma basati essenzialmente sul rispetto dell’altro e lo spirito positivo. Uno degli intervenenti, un delegato del Marocco, ha spiegato che i conflitti nella regione si potrebbero risolvere se le due parti direttamente interessate dal conflitto avessero la volontà di dialogare per arrivare ad una soluzione giusta, pacifica e duratura, prima di aggiungere che i regimi autoritari, dittatoriali, della regione, contribuiscono ad uno stato caotico e, specialmente quando si tratta delle frontiere che restano chiuse tra due paesi fratelli, il Marocco e l’Algeria, nessuna divergenza politica potrà giustificare il mantenimento della chiusura della frontiera comune, ha concluso.

È da notare che le assemblee di convergenza tra i movimenti sociali che sono state organizzate durante gli ultimi due giorni del Forum sono state l’occasione per cedere la tribuna alla società civile africana e senegalese per potersi esprimere e fare partecipi delle proprie priorità politiche ed economiche. L’assemblea di convergenza dei movimenti sociali ha concesso la parola a numerosi militanti e sindacalisti del Senegal, questa occasione era l’opportunità di esprimere lo scontento di alcuni interlocutori su delle tematiche economiche, il debito estero dei paesi del terzo mondo era all’ordine del giorno. In effetti, un portavoce del comitato senegalese durante una plenaria ha posto la questione del debito estero del Senegal: chi deve a chi? I paesi coloniali o, meglio, le vecchie colonie?

I diritti delle donne, dei bambini, l’accesso all’istruzione, l’acqua potabile, la povertà, così come le rivoluzioni dei popoli tunisino ed egiziano, sono stati anch’essi dei temi di dibattito e discussione durante le assemblee di convergenza del Forum.

La giornata di chiusura del Forum Sociale Mondiale si è conclusa con un grande raduno nei pressi dell’Università “Cheikh Anta Diop” di Dakar, in cui delle figure principali del processo del FSM hanno potuto esprimersi davanti ai partecipanti, è possibile conservare la speranza e la buona volontà per costruire insieme un altro mondo, questo è il messaggio finale di questa edizione del Forum Sociale Mondiale tenutosi in terra africana.

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Traduzione dal francese: MANUELA DEIANA, CSAS- Centro Studi Africani in Sardegna             

Per scaricare il PDF in lingua originale, clicca qui: Le Forum Social Mondial tenu à Dakar – Khitouche Aziz

Foto: KHITOUCHE AZIZ