“Fra-intendimenti” di Kaha Mohamed Aden

In Fra-intendimenti, il primo libro di Kaha Mohamed Aden, si susseguono una serie di racconti legati dal filo conduttore della presenza femminile e della volontà di narrare se stesse, il proprio paese, la Somalia, ma anche di parlare dell’Italia, dove l’autrice vive da anni. 

Infatti, fra le pagine troviamo le tre nonne, “un fatto ordinario in quella che fu la Somalia e straordinario in Italia”, simbolo del forte legame con la terra, il nonno che negli anni Cinquanta lotta contro l’amministrazione italiana (erano i tempi dell’AFIS, l’Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia) e con gli anziani della comunità somala per mandare a scuola le figlie. E ancora, le guerre tra clan, i bambini soldato, i sapori, le spezie e gli odori somali, le storie e le leggende, il grande albero sotto cui si prendevano le decisioni più importanti. E poi l’arrivo in Italia, gli Uffici Immigrazione e la burocrazia, i rapporti con gli italiani e i pregiudizi, la mancanza di sensibilità ma anche qualche amica fidata con cui condividere bei momenti e chiacchiere. 

Il gioco di parole del titolo dà sicuramente una chiave di lettura non scontata: fra è il luogo-non luogo in cui si trova l’immigrato, tra qui e lì, in questo caso tra l’Italia e la Somalia. Unito a intendimenti, sinonimo di propositi, intenzioni, volontà e, perché no, progetti, diventa fraintendimenti, dovuti alla lingua e alla cultura diverse, che generano situazioni a volte buffe e divertenti, ma anche difficili e imbarazzanti per chi le vive. L’immigrato, contemporaneamente, può fraintendere e si vede frainteso. 

A cavallo tra due paesi, Kaha Mohamed Aden segue il filo della memoria e il susseguirsi dei ricordi con un linguaggio a volte nostalgico, a volte pungente che non risparmia critiche né ai somali né agli italiani. 

MARISA FOIS, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna