Capo Verde: uniti contro la droga

Posted on 7 Nov 2011


La Repubblica di Capo-Verde è uno dei paesi della costa occidentale africana attualmente considerati dall’ufficio anti-droghe delle Nazioni Unite come una delle principali vie di transito della droga sudamericana destinata all’Europa, trasportata soprattutto via aerea.

“No alla droga, si alla vita”. Questo è stato il motto di decine di giovani studenti capoverdiani scesi in piazza durante una manifestazione organizzata lo scorso 24 giugno 2011 nelle vie della capitale, Praia, contro la droga. L’iniziativa, del Nucleo del Consiglio di Prevenzione contro la Droga, con sede a Praia, è stato realizzata nell’ambito delle commemorazioni del Giorno Mondiale della Lotta contro l’ Uso di Droghe, il 26 luglio.

Durante la manifestazione, studenti, giovani e meno giovani, docenti e rappresentanti delle istituzioni nazionali hanno esibito degli striscioni con su scritto: “droga vuol dire morte, prigione e ospedale”, “i veri uomini non usano droghe” e via dicendo. Questi messaggi forti e diretti sono stati accompagnati da canti e grida di sensibilizzazione contro questo flagello che ancora colpisce migliaia di adolescenti dell’arcipelago. Secondo il coordinatore del Nucleo, Artur Teixeira, la manifestazione ha voluto richiamare l’attenzione delle famiglie, dei giovani e degli anziani sul problema della droga.

Teixeira commenta così la situazione capoverdiana: “l’uso di droghe (soprattutto marijuana e cocaina) è ancora molto diffusa tra gli adolescenti nella città di Praia, nonostante manchino dati statistici precisi.  Il nostro messaggio sarà quello di sensibilizzare i giovani contro il consumo di stupefacenti. Abbiamo intenzione di mettere in pratica alcune attività come ad esempio il teatro, il calcio, la musica, ecc…”, nei quartieri più colpiti da questo male.

L’Ufficio delle Nazioni Unite contro le Droghe e il Crimine (UNODC) è tra le istituzioni internazionali attualmente più attive nella lotta al narcotraffico in Africa occidentale, e a Capo-Verde. Il progetto Aircop, sostenuto dall’UNODC, dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD), dall’Interpol, dall’Unione Europea e dal Canada, è stato lanciato lo scorso luglio e ha l’obiettivo di stabilire una comunicazione sicura tra gli aeroporti di sei stati dell’Africa occidentale coinvolti nel progetto (Capo-Verde, la Mauritania, il Senegal, la Guinea-Conakry, la Costa d’Avorio e la Liberi) e l’America Latina. Si tratta di una risposta chiara e concertata tra i servizi aeroportuali dei paesi coinvolti nel progetto, contro la diffusione del narcotraffico in Africa occidentale.

L’arcipelago di Capo-Verde è tra i pochissimi stati della regione africana occidentale ad aver messo in pratica una strategia nazionale di lotta al narcotraffico attraverso una solida cooperazione con i paesi dell’Unione Europea e con gli Stati Uniti.

PATRICIA GOMES, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna

Per saperne di più: ASemana | Nações Unidas Cabo Verde | Radio Televisao Caboverdiana