Campagne politiche, concretizzatisi nella famosa anti-homosexuality bill, religiose, capeggiate dai missionari evangelici statunitensi, giornalistiche, con la pubblicazione di nomi, indirizzi e fotografie di ‘noti omosessuali’ ugandesi, sono i nemici contro cui David Kato e gli altri attivisti ugandesi si scontrano ogni giorno.
Call me kuchu (queer, in slang) racconta la loro lotta contro l’ignoranza e la crescente cultura (e politica) omofoba che si sta diffondendo in Uganda. Una lotta per i diritti umani e civili dei kuchu ugandesi, coloro che fanno parte della comunità LGBT ugandese, ma non solo loro, perché attaccare i diritti di un gruppo conduce inevitabilmente all’attacco dei diritti di tutti. Una battaglia e un ideale che David Kato ha pagato con la vita, ma che non si ferma davanti alla tragedia, personale ma anche collettiva e che viene combattuta dai kuchu e da attivisti come Christopher Senyonjo, ex vescovo espulso dalla chiesa anglicana per il suo impegno nella difesa dei loro diritti.
Il documentario ricostruisce l’ultimo anno di vita dell’attivista africano e come la lotta sia cambiata in un Paese dove le tensioni sociali e religiose diventano una guerra istituzionalizzata contro parte della popolazione. Presentato nel 2012 al Festival di Berlino 2012 si è aggiudicato il Teddy Award.
Call me Kuchu sarà trasmesso a Cagliari il 23 maggio alle ore 19, all’interno di incontri d’AFFRICA.
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