“C’è stato un tempo in cui dalle coste della Sicilia partivano alla volta di Tunisi, barconi e pescherecci carichi di uomini e donne. Pescatori, muratori, minatori e agricoltori abbandonavano l’isola attratti dalla speranza di lavoro e di una vita migliore in quella terra non lontana. … bastava una notte per raggiungerla”.
Inizia così “Bastava una notte. Siciliani di Tunisi”, film-documentario di Manuel Giliberti che narra l’emigrazione siciliana attraverso le parole e i ricordi della comunità di Tunisi, immortalando i suoi luoghi e i suoi spazi, raccontando riti e tradizioni quasi bloccati nel tempo e dal tempo. Si tratta, infatti, dei racconti di siciliani di terza e quarta generazione nati in Tunisia, dove hanno sempre vissuto. Si definiscono italiani e parlano un dialetto antico, ereditato dai padri e dai nonni, così come lo sono le tradizioni e gli usi, che sono rimaste quelle della Sicilia dei primi del Novecento. Il regista approfondisce quale sia il legame tra l’isola e i suoi emigrati e come questi abbiano costruito altrove la loro vita, senza dimenticare l’Italia.
Pochi chilometri separano le coste siciliane da quelle tunisine. Un percorso che oggi viene compiuto in senso opposto da altri volti, altri nomi, altre persone che forse, però, hanno la stessa motivazione per partire, in quanto “attratti dalla speranza di lavoro e di una vita migliore in quella terra non lontana”.
MARISA FOIS , CSAS – Centro di Studi Africani in Sardegna
Per saperne di più: Cinemaitaliano.info | Trailer di Bastava una notte. Siciliani di Tunisi