Attrattive dell’East Africa: consigli di viaggio #1

Posted on 25 Giu 2012


Notizie africane dall’Occidente

Dal 18 al 20 maggio 2012 si è tenuta alla Fortezza da Basso di Firenze ART & TOURISM: la prima fiera internazionale del turismo culturale.

Parliamo di grandi numeri: 300 espositori del turismo e della cultura nostrani e d’oltralpe; 200 buyer al giorno provenienti da oltre 40 Paesi del mondo per acquistare il prodotto turistico culturale italiano e internazionale; un ricco palinsesto di convegni, workshop e incontri centrati sul rapporto tra gestione dei beni culturali e turismo.

Tra gli ospiti stranieri l’ente del Turismo del Kenya, col seminario: Kenya – La culla dell’umanità.

L’intervento è stato curato della dott.ssa Ms. Sharon Kyungu – PR e Marketing Manager del Nairobi National Museum, che ha presentato alla platea il Turkana boy: un ominide risalente a circa 1,6 milioni di anni fa e ritrovato nel 1984 dal ricercatore keniota Kamoya Kimeu sulle sponde del lago Turkana.

Il reperto – lo scheletro più completo mai rinvenuto – ha permesso di dimostrare come i membri della sua specie (Homo-Erectus) avessero uno sviluppo cerebrale molto simile al nostro e corrispondente a circa 880 cm3 .

Il museo ospitante come già accennato è il Nairobi National Museum, considerato come il flagship del National Museums of Kenya (NMK). Di cosa si tratta? NMK è un ente multidisciplinare strutturato in forma corporativa e istituito da un atto del parlamento, the Museums and Heritage Act (2006), il cui ruolo è di salvaguardare, catalogare, studiare e valorizzare l’eredità naturale e culturale del Kenya in un’ottica sostenibile per le generazioni presenti e future.

L’ente in questione gestisce diversi musei regionali ma anche siti e monumenti legati al patrimonio storico, culturale e archeologico per rispondere, come si legge nel sito dedicato, con “un’azione unitaria al bisogno di sviluppo nazionale”. La vision del NMK è di diventare “a global leader in heritage research and management”.

Sulla carta questa rete museale organizzata offre al turista una proposta alternativa  alla somma di coste/parchi naturali e attiva una forma di sviluppo locale attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale.

Nella pratica bisognerebbe andare in loco e valutare di persona quanto le risorse locali siano attivamente coinvolte in questo grande progetto e quanto dell’indotto generato rimanga a vantaggio del Kenya.

Allora percorriamo qualche km immaginario verso un’Africa ancora più a sud, in uno paese colosso nella gestione dei parchi naturali e vediamo come funziona. Faremo un tour in Tanzania.

To be continued…


SILVIA GRECA RITA FLORIS si è specializzata alla tsm-Trento school of management e si occupa di management per l’arte e la cultura. Ha trascorso 6 mesi in Mali dove ha realizzato lo studio “Tombouctou et ses bibliothèques: la lumière du desert”.