Padre del Ghana indipendente, Kwame Nkrumah mette in evidenza le due tematiche a lui più care: la liberazione dell’Africa e il suo sviluppo senza l’interferenza esterna e la necessaria unione tra gli Stati del Continente.
Tenendo sempre presente come gli inglesi agirono in Costa d’Oro, Africa Must Unite rappresenta soprattutto un manifesto di denuncia del colonialismo in tutte le sue forme e in tutte le pratiche: dalla ridefinizione dei confini dell’Africa senza tener conto delle realtà etniche, alla continua violazione de “i diritti delle popolazioni occupate”, ma, soprattutto, all’accusa dell’ intento unico dei colonizzatori di “arricchirsi alle spese delle loro rispettive colonie”. Per tale motivo, Nkrumah auspica che il percorso intrapreso dal Ghana possa “essere d’ispirazione per quegli africani che stanno ancora lottando contro il colonialismo” e che la lotta continui “fino a quando non ci sarà neanche un metro di terra africana soggetto a una dominazione straniera”.
Per quanto riguarda l’altro grande proposito, partendo dal convincimento che “l’Africa non possa più fare affidamento su nessuno se non su se stessa e le proprie risorse”, e ispirato dai movimenti di panafricanismo sviluppati dagli africani negli Stati Uniti (in particolare DuBois e Garvey), Nkrumah si fa promotore assoluto della necessità di creare una entità africana che sia al di sopra dei singoli Stati perché “l’ovvia soluzione è data dall’unità” e perché “un’Unione degli Stati Africani in cui l’Africa intera parli con un’unica voce concorde può rafforzare la nostra influenza sulla scena internazionale”. Tale missione assume un peso tanto forte da essere inserita tra i principi della costituzione ghanese: “…nella speranza di poter in questo giorno favorire con le nostre azioni lo sviluppo di un’Unione degli Stati Africani..” e “l’Unione debba essere perseguita con ogni mezzo legalmente riconosciuto..”
Questo fenomeno, però, non deve rimanere isolato, Nkrumah sottolinea più volte l’appoggio suo e del suo Paese a altri due movimenti di importanza mondiale: quello dei Paesi non allineati e quello della non violenza (“I tre obiettivi fondamentali della politica estera del Ghana sono: l’indipendenza dell’Africa, l’unità dell’Africa e la difesa della pace nel mondo tramite una politica di neutralità attiva e di non allineamento.”).
La sua idea di unità troverà realizzazione nell’Organizzazione dell’Unità Africana (nata ad Addis Abeba nel 1963) della quale Nkrumah sarà uno dei padri fondatori. Tuttavia, OUA rimarrà lontana da ciò che egli aveva desiderato (una federazione di Stati con un mercato unico e una moneta unica; una strategia militare e difensiva comune; un’unica politica estera e diplomatica; una costituzione africana), in quanto si limiterà ad essere solo una organizzazione intergovernativa.
“Noi siamo africani, punto e basta; e come africani, i nostri più alti interessi possono essere favoriti solo dalla nostra unione in una comunità africana..”
MARCELLA TRAMATZU, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna
Colonia britannica con il nome di Costa d’Oro (così chiamato in ragione dei giacimenti d’oro presi all’interno del Paese), il Ghana ha ottenuto l’indipendenza nel 1957. Nel 1960 è stata proclamata la repubblica guidata dal Presidente Kwame Nkrumah, scelto per il suo ruolo di primo piano nella lotta contro la dominazione inglese. Terminato il suo governo nel 1966 per via di un colpo di stato militare, Nkrumah si trasferisce in Romania per curarsi ma muore di cancro nel 1972. Oltre ad Africa Must Unite, pubblicato in inglese nel 1963 e primo libro di Kwame Nkrumah a essere stato tradotto in italiano, l’autore ha scritto I speak of freedom (1957) e Ghana: the autobiography of Kwame Nkrumah (1957).
AFRICA MUST UNITE di Kwame Nkrumah (Traduzione di Roberta Arrigoni), Editori Internazionali Riuniti, Ariccia (Roma), 2011