Volto Nascosto: il fumetto italiano in Africa orientale

Posted on 22 Dic 2011


Sergio Bonelli, storico editore di fumetti scomparso lo scorso settembre , è sempre stato un appassionato di avventura e di Africa ma raramente le sue storie sono state “girate” a Sud del Mediterraneo (ricordiamo Mister No 167, “Africa!”, e i “Mysteri Africani” di Martin Mystere del 2006), in favore di ambientazioni più familiari ai lettori italiani come Londra, New York o Ginevra.   

Una delle poche eccezioni è Volto Nascosto, miniserie creata da Gianfranco Manfredi e pubblicata dalla casa milanese nell’arco di 14 mesi tra il 2007 e il 2008. La storia si sviluppa tra Roma e l’Abissinia (Etiopia), sullo sfondo dei tentativi di espansione coloniale italiana in Africa Orientale tra il 1889, quando venne firmato il controverso Trattato di Uccialli – la contesa verteva sull’interpretazione dell’articolo 17, che aveva un significato differente in italiano e in amarico, le due lingue in cui era stato redatto – e il 1896, anno in cui si concluse la Guerra di Abissinia e venne firmato il Trattato di Addis Abeba. Sono anni bui per le mire espansionistiche di re Umberto I, ridimensionate dalle rovinose sconfitte dell’Amba Alagi, Macallè e Adua, che di fatto interruppero per qualche decennio la spinta coloniale italiana sul Corno d’Africa.   

E’ in questo contesto che si muove il protagonista Ugo Pastore,  un giovane rappresentante romano che grazie agli interessi commerciali del padre si trova coinvolto nella stipulazione del Trattato di Uccialli e in altre movimentate circostanze, compresi diversi incontri ravvicinati con il misterioso Volto Nascosto, un guerriero etiope che nel corso della guerra diventa il braccio destro della Regina d’Etiopia Taitù.   

La forza della storia sta nel saper coniugare sapientemente la classica finzione di stampo bonelliano, satura di agguati, sparatorie e complotti, ad affreschi discretamente fedeli di un momento storico importante per l’Italia e toccato raramente da questo genere di produzioni. Le coinvolgenti vicende di Ugo Pastore  e Vittorio de Cesari, narrate con lo stile del feuilleton ottocentesco, sono realizzate da una squadra di disegnatori (tra gli altri citiamo Goran Parlov, Massimo Rotundo, Roberto Diso e il “dylaniato” Giovanni Freghieri) di fama che riesce a garantire affidabilità, dettaglio e, a tratti, inquadrature evocative e classiche del grande fumetto d’avventura.   

Se poi siete interessati a seguire Ugo Pastore anche in Cina, procuratevi in edicola la nuova creazione di Manfredi, Shangai Devil (ultima miniserie che Sergio Bonelli ha fatto in tempo ad approvare), che vede Ugo coinvolto – sempre tramite l’impetuoso e opportunista padre Enea – nella Rivolta dei Boxer, evento storico scarsamente ricordato durante il quale i Boxer cinesi presero di mira le missioni straniere guidati da un emergente fervore nazionalista.   

Insomma, dopo l’Africa, l’Asia, e sempre nel periodo coloniale. Motivo in più per fare questo viaggio tra storia e avventura senza sentirsi troppo secchioni.   


 Da qualche anno le edizioni Bonelli hanno affiancato alle classiche pubblicazioni “no-end” – tra cui i pluridecennali  Tex, Dylan Dog, Martin Mystère e Mister No (quest’ultimo purtroppo andato fuori produzione nel 2006 dopo oltre trent’anni di avventure) – delle nuove tipologie di storie di durata più breve, come  le cosiddette “one-shot”, composte da un solo volume, e le miniserie, di solito della durata di 12 o 18 mesi, come il popolare Brad Barron, Greystorm e Cassidy.   

Anche Volto Nascosto fa parte di questo filone narrativo, e potete procurarvi tutti i 14 albi della miniserie sul sito Bonelli  al prezzo di copertina.  

 Per saperne di più : Volto Nascosto 


 

FILIPPO MENGA – Dottorando presso il Dipartimento Storico Politico Internazionale dell’Università di Cagliari. Si interessa, tra l’altro, di idropolitica, prevenzione dei conflitti e diritti umani.