Ancora un altro messaggio dal Cairo.
Ragazzi, amici e parenti, siamo già all’aeroporto, la situazione è proprio devastante.
Stamattina arrivare qui è stato un delirio. Siamo stati bloccati e assaltati in vari posti di blocco popolari, ormai è caccia al giornalista straniero. Fortunatamente il buon Dio (forse esiste) ci ha mandato un convoglio di militari che ci hanno scortato fino a una zona più tranquilla. Abbiamo provato a contattare l’ambasciata, la quale, chiusa nel suo palazzo di vetro, non si rende conto di quel che accade là fuori, alcuni amici che sono andati lì stamane sono stati accolti in un comodo marciapiede.
In preda al panico di quei momenti abbiamo contattato alcuni funzionari, pagati dalle nostre tasse, i quali ci hanno detto che loro non possono garantire la nostra protezione. In un momento di agitazione nostro abbiamo ricordato al caro funzionario X da dove proveniva il suo stipendio, la sua risposta è stata una minaccia di denuncia per calunnia, minaccia tra l’altro non detta direttamente ma attraverso una seconda persona, una donna di 50 anni in preda al panico che in quel momento NOI stavamo cercando di andare a recuperare.
Questo è lo stato che ci rappresenta e che supporta dittature sue simili.
Io non mi sento italiana, ma per fortuna o purtroppo lo sono. Un abbraccio a tutti.