L’omofobia di Mugabe finirà in un cassonetto (rosa)?

Posted on 4 Gen 2012


In Zimbabwe essere omosessuali non è solo – come del resto nel maggior parte del mondo – socialmente “non desiderabile” ma, peggio ancora (e ben più pericolosamente), un reato.

Del resto, lo stesso Presidente Mugabe – uno dei più “fieri” omofobi del Paese che “guida” dal 1980 – ha illustrato in più occasioni il suo pensiero in merito alla questione. Anche di fronte alle recenti pressioni del premier britannico Cameron che ha invitato i Paesi del Commonwealth ad invertire la rotta rispetto a politiche ed atteggiamenti decisamente omofobi – con la minaccia, neanche troppo velata, di vincolare gli aiuti al rispetto dei diritti degli omosessuali – Mugabe non ha perso occasione di ribadire la propria posizione. In sintesi, essere omosessuali per il leader africano è – semplicemente – contro natura e i gay sono peggio dei maiali e dei cani.

Fortunatamente (ed evidentemente), il Presidente non convince tutti. Non mancano voci, prese di posizione e iniziative che vanno esattamente in direzione contraria rispetto a quanto “predicato” da Mugabe.

Si è recentemente distinta l’iniziativa del Sexual Rights Center, associazione per la difesa dei diritti delle persone omosessuali, che ha donato alla città di Bulawayo (la seconda del Paese, dopo Harare) uno stock di bidoni della spazzatura rosa con una scritta a favore dei diritti degli omosessuali. Un modo per porre la questione sotto gli occhi di tutti.

Il regalo di Natale è stato decisamente gradito dalle autorità locali. Del resto il sindaco della città, Thabo Moyo, fa parte del MDC (Movement for the Democratic Change), il partito di opposizione che ha posto i diritti degli omosessuali tra le priorità della nuova campagna elettorale che, proprio nel 2012, potrebbe porre fine all’era Mugabe.

MICHELE CARBONI, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna

Link:  Slate Afrique | AllAfrica | Tv5MONDE Afrique