La storia di Vitus

Posted on 6 Mag 2013


Vitus era un uomo tanzaniano di 44 anni, affetto da albinismo, che era entrato, a partire dal Novembre 2012, all’interno del progetto albini, promosso da Tulime  nel distretto di Kilolo. Quando i volontari di Tulime lo hanno incontrato per la prima volta, Vitus già recava sul proprio volto i segni di un male incurabile. Il tumore alla pelle di cui era affetto era stato, sicuramente, causato dall’esposizione continuativa ai raggi del cocente sole africano a cui Vitus era costretto a sottoporre la sua pelle quando andava a lavorare nei campi nei pressi di Magome, villaggio in cui risiedeva. L’agricoltura, infatti, era l’unica fonte di sostentamento per lui e per la sua famiglia, composta da sua moglie e da sei figli. A rendere purulenta la ferita, che copriva metà del lobo destro, erano inoltre state le cattive condizioni igieniche in cui viveva e il berretto di lana con cui cercava di proteggere la lesione. Nonostante avesse bisogno di indossare gli occhiali da sole, era impossibilitato ad usarli per il lancinante dolore che provava quando la stanghetta laterale degli occhiali entrava in contatto con la ferita.

La vita di Vitus è stata segnata dalla povertà, dalla mancanza di lavoro e dalla fame. Ciò che però la rendeva ancora più difficile era la consapevolezza di non essere stato in grado, malgrado gli enormi sforzi, di donare ai suoi giovani figli e a sua moglie una esistenza migliore della sua. E’ indelebile ancora il ricordo di quando ci ha raccontato tutte le passate traversie per ottenere delle cure. Mai domo e con l’unico pensiero rivolto alla sua famiglia, questo uomo si era barcamenato fra i luoghi del servizio sanitario Tanzaniano al fine di trovare un rimedio in grado di poter alleviare le sue sofferenze e per potere continuare a lavorare nei campi. Prima si era recato alla Diocesi di Iringa, inseguito all’ospedale Muhimbili di Dar es Salaam in cui lo staff medico, pur avendolo classificato con un paziente affetto da cancro alla pelle, gli aveva proposto di rimanere in città per un’altra settimana in attesa del ritorno del capo reparto. La mancanza di denaro non gli aveva però permesso si prolungare il costoso soggiorno in città. Dopo questo tentativo, si era rivolto all’ospedale regionale di Iringa per essere inserito all’interno di una speciale lista di persone albine, affette da cancro alla pelle le quali avrebbero ricevuto cure farmacologiche all’interno del reparto di dermatologia dell’ospedale KCMC (Kilimanjaro Christian Medical Centre) di Moshi.

Quando i volontari di Tulime  hanno incontrato Vitus per la prima volta subito si sono adoperati, data la gravità della situazione, a far ricoverare l’uomo in un ospedale di Dar es Salaam, chiamato Ocean Road Cancer Hospital, specializzato nelle cure oncologiche. A nulla sono serviti, purtroppo, i cicli di chemioterapia a cui i dottori dell’Ocean Road hanno sottoposto Vitus. Alla fine, e’ deceduto tra l’affetto dei suoi cari nel suo villaggio natale.

E’ doveroso adesso assicurare ai suoi figli il sostentamento e un’istruzione adeguata, alcune delle ragioni per cui Vitus, non curante della sua pelle bianca, andava tutti i giorni a coltivare la terra.


ANDREA CARDONI – Nato a Roma, anno 1981. In famiglia è stato preceduto da generazioni di viaggiatori per lavoro dai quali, fin da piccolo, ha sentito parlare di Africa e quando è diventato grande abbastanza ci è andato e tornato. Si occupa di grafica, video, volontariato, cooperazione, ricerca sociale e scrittura. Fa parte di Tulime onlus, con la quale va in Tanzania. Cammina domandando.

Per saperne di più sul progetto di Tulime in Tanzania: CS_albini Tanzania