Ken Saro Wiwa. Conosciamo la Storia?

Posted on 10 Nov 2011


Questa è solo una storia. La storia di un uomo che ha avuto il coraggio di esporsi in prima persona contro chi limitava la sua libertà e quella delle persone che vivevano accanto a lui, depredando l’ambiente circostante. Questa è la storia di Ken Saro Wiwa, nato nel 1941 a Bori, in Nigeria.

Ken Saro Wiwa ha voluto combattere in maniera non violenta le multinazionali che dal 1958 estraevano petrolio dai territori del delta del Niger. Chiedendo che fossero garantite eque condizioni di vita e di ricchezza ha portato agli occhi dell’opinione pubblica lo scempio realizzato dalle grandi compagnie petrolifere, in primis la Shell. Queste non avevano portato alcun tipo di benessere e, al contrario, avevano impoverito ed avvelenato i terreni e costretto alla fuga la popolazione Ogoni, che fino ad allora vi viveva e vi traeva sostentamento.

Artista poliedrico, Ken Saro Wiwa è riuscito a portare la riflessione su queste tematiche ed a ampliare il dissenso verso l’operato delle multinazionali grazie alle sue opere letterarie e alla produzione della serie televisiva “Basi and Company” che ha riscosso un grande successo popolare. Nel 1990 ha fondato il MOSOP, movimento per la sopravvivenza degli Ogoni, che si batte contro la distruzione dell’ecosistema della regione e per l’autodeterminazione di questa popolazione, che chiede riconoscimento della propria cultura e rappresentanza nel controllo economico delle risorse.

Il 10 novembre 1995, insieme ad altri militanti, è stato impiccato con l’accusa di aver incitato all’omicidio di alcuni avversari del Movimento; chiaramente non erano previste prove, né interrogatori né possibilità di difesa.

Questa storia sarebbe potuta finire così se Ken Saro Wiwa non fosse riuscito ad accendere nell’animo di coloro che lo conoscevano la speranza e il coraggio di portare avanti fino ad oggi le stesse rivendicazioni e se l’anno successivo l’avvocatessa statunitense Jenny Green non avesse aperto un processo per dimostrare la complicità della multinazionale anglo-olandese con il regime militare nigeriano nell’assassinio degli attivisti.

Questa è una storia in cui un uomo, inizialmente solo, mette in discussione l’operato di una grande multinazionale coinvolgendo nella stessa lotta tante persone, vicine e lontane a lui, tra cui una donna coraggiosa che vive dall’altra parte del mondo la quale, continuando la stessa battaglia, riesce a fare tremare il grande colosso economico.

Nel 2009 la Shell, pur di non presentarsi al processo, ha patteggiato dando quindici milioni di dollari agli Ogoni per “aiutare il processo di riconciliazione”.

Pensarci significa riflettere sul valore di ogni scelta quotidiana nelle nostre storie personali. Perché non è solo una storia, è la Storia. Tutti noi siamo di fronte alla Storia.


Prima dell’esecuzione Ken Saro Wiwa avrebbe voluto leggere i suoi ultimi pensieri:

“Signor Presidente, io sono un uomo di pace, di idee. Inorridito dall’umiliante povertà del mio popolo, che pure vive su una terra ricca; angosciato per la sua emarginazione politica e per lo strangolamento economico di cui è vittima; indignato per la devastazione del suo territorio, che ne è patrimonio fondamentale; deciso ad ottenere che il mio popolo riconquisti il suo diritto non solo alla vita ma a una vita decente. Perciò ho dedicato tutte le mie risorse materiali ed intellettuali, tutta la mia vita, in una causa in cui credo ciecamente, sulla quale non posso essere zittito. Non nutro alcun dubbio sul fatto che, alla fine, la mia causa vincerà e non importa quanti processi, quante tribolazioni, io e coloro che credono con me in questa causa, potremo incontrare nel corso del nostro cammino. Né la prigione né la morte potranno impedire la nostra vittoria finale. Signor Presidente, tutti noi siamo di fronte alla Storia. Lo ripeto: siamo tutti di fronte alla Storia.”


Ken Saro Wiwa è tra i maggiori intellettuali africani. Dopo aver esordito nel 1969 con il racconto High Life, ha pubblicato oltre ventisei opere di vario genere letterario spaziando dai romanzi, alle poesie, ai libri per l’infanzia.

In Italia è possibile trovare:

Foresta di Fiori, una raccolta di diciannove racconti brevi che presenta in maniera pungente e ironica la Nigeria e le sue incredibili contraddizioni.

Sozaboy, l’accattivante racconto di un ragazzo soldato che si interroga sul senso della guerra.

Un mese e un giorno. Storia del mio assassinio, narrazione postuma che contiene il diario del periodo di detenzione dello scrittore e una serie di lettere inviate, a lui e alla famiglia, da amici, familiari e intellettuali africani.


MARIA GIOVANNA CASU, laureata in antropologia all’Università Sapienza di Roma