Brevi d’AFFRICA. Notizie dal continente africano

Posted on 30 Lug 2015


AfricaBurundi: Nkurunziza resta presidente. Il presidente in carica Pierre Nkurunziza ha ottenuto il 69% delle preferenze alle contestate elezioni del 21 luglio scorso. Il voto era stato rimandato a seguito degli scontri dei mesi scorsi e di un (fallito) tentativo di colpo di stato, proprio a seguito dell’annuncio della ricandidatura del presidente. La Costituzione del Burundi prevede un limite massimo di due mandati presidenziali consecutivi, e Nkurunziza è già stato presidente dal 2005 al 2010, e dal 2010 al 2015. Per Nkurunziza però, il periodo dal 2005 al 2010 non doveva essere contato ai fini del raggiungimento del limite, in quanto all’epoca non era stato eletto, ma nominato, presidente. Questa interpretazione, contestata dall’opposizione, era stata confermata dalla Corte Costituzionale, che ha dato il via libera alla ricandidatura. Salvo sorprese, Nkurunziza resterà in carica sino al 2020. [Il Post]

Ruanda: anche Kagame vuole il terzo mandato (e il parlamento lo asseconda). Il Parlamento del Ruanda ha votato a favore di una proposta di modifica costituzionale che consentirebbe a Paul Kagame di correre per un terzo mandato. Kagame, pur essendo presidente dal 2000, è stato eletto solamente due volte, nel 2003 e nel 2010 (il primo mandato gli era stato affidato sotto una costituzione provvisoria). Il voto parlamentare ha avviato l’iter di modifica costituzionale, che però dovrebbe prevedere anche  un referendum. Non è chiaro se ci sarà opposizione popolare all’eventuale ricandidatura, come avvenuto nel vicino Burundi, ma è possibile che il rispetto delle procedure formali per la modifica costituzionale possa giocare a favore del presidente ruandese [Notizie Geopolitiche]

Kenya: ha riaperto il centro commerciale Westgate. Il 19 luglio ha riaperto il centro commerciale Westgate di Nairobi, quasi due anni dopo la strage compiuta dai terroristi di al Shabaab il 21 settembre 2013, nella quale persero la vita 67 persone. Per scongiurare il rischio di nuovi attentati, sono stati posizionati dei metal detector agli ingressi. Il giorno della riapertura il Westgate è stato visitato da centinaia di clienti, tra i quali anche alcuni dei sopravvissuti alla strage. [Euronews]

Obama in Kenya ed Etiopia. La scorsa settimana, il presidente degli Stati Uniti ha visitato il Kenya, paese d’origine di suo padre, dove tornava per la prima volta in veste ufficiale. In una città blindata per il timore di attacchi terroristici, Obama ha parlato, tra le altre cose, del riconoscimento di diritti alle persone omossessuali. Obama è poi ripartito alla volta dell’Etiopia, dove ha tenuto un discorso ai leader dell’Unione Africana, organizzazione regionale che ha sede proprio ad Addis Abeba [Repubblica]. Il viaggio di Obama è stato storico anche perché nessun presidente statunitense in carica aveva mai visitato il Kenya o l’Etiopia. In generale, come fa notare il Washington Post in una mappa, i presidenti USA hanno tendenzialmente evitato l’Africa, visitando nel corso degli anni solo 18 dei 54 stati che la compongono [Washington Post].

Libia, un governo condanna a morte il figlio di Gheddafi (mentre l’altro governo protesta). Il secondogenito dell’ex “guida” libica Muammar Gheddafi, Saif al-Islam, è stato condannato a morte per aver represso le proteste pacifiche durante le “primavere arabe”. La situazione è complicata  dal fatto che la condanna è stata comminata dalle istituzioni del governo di Tripoli, mentre per quello di Tobruk (e per diverse organizzazioni per i diritti umani) il processo è illegale. [Repubblica].  In Libia infatti il potere è conteso tra ben due governi, uno di matrice islamista (a Tripoli) e uno riconosciuto dalla comunità internazionale (a Tobruk). Come se non bastasse, entrambi i governi sono sfidati dall’ISIS, che nel paese controlla un’enclave – il suo unico possedimento territoriale al di fuori della Siria e dell’Iraq. La Libia, con tutti le sue traversie, rimane però di fondamentale importanza per l’Italia, anche per via del Gasdotto che da Mellitah arriva a Gela, in Sicilia. Ed è proprio a Mellitah che, il 20 luglio, sono stati rapiti 4 tecnici italiani. [Il Post]

Mali: ricostruiti alcuni dei mausolei di Timbuctu. A tre anni dalla loro distruzione ad opera di gruppi legati ad Al-Qa’ida, alcuni degli iconici mausolei sono stati ricostruiti e riaperti al pubblico. Il sito, che originariamente comprendeva 16 tombe, tra cui alcune risalenti al 13° secolo, era stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. I lavori di ripristino sono stati realizzati da costruttori locali, che utilizzando tecniche e materiali tradizionali, oltre che alcuni frammenti delle opere distrutte, cercano di riportare la città al suo splendore [Guardian]

Messi visita il Gabon tra le polemiche. Il calciatore argentino Lionel Messi ha visitato il Gabon, dove ha posato la prima pietra di uno degli stadi che ospiterà la Coppa delle Nazioni Africane 2017 – l’equivalente dei nostri Europei di calcio. La prima polemica riguarda un presunto pagamento di 3,5 milioni di euro che il calciatore quattro volte pallone d’oro avrebbe ricevuto dal piccolo stato africano per il “disturbo” di venire in visita – insinuazione rigettata da tutte le parti in causa. La seconda riguarda l’abbigliamento con cui Messi si è presentato alla cerimonia di apertura del cantiere, che secondo il partito di opposizione “Unione del Popolo Gabonese” (UPG) denotava mancanza di rispetto per il paese. In effetti, il calciatore indossava shorts e maglietta, non proprio l’abbigliamento che ci si aspetta da chi stringe la mano ad un capo di stato. La terza polemica riguarda infine il rapporto amichevole del calciatore con il presidente del Gabon Ali Bongo, accusato di frode elettorale e violazioni dei diritti umani. [Guardian]

Questa edizione di Brevi d’AFFRICA  è stata curata da Annalisa Addis