A qualcuno piace tondo…

Posted on 2 Feb 2012


@kaysha flickr

Per le donne, ma sempre più di frequente anche per gli uomini, talvolta è difficile adattarsi ai canoni di bellezza suggeriti o addirittura imposti dalla società. Tanto è già stato scritto sul rapporto tra la moda, che spesso promuove immagini di magrezza estrema, e la diffusione dell’anoressia tra le più giovani. Ma non solo: è di pochi giorni fa la notizia delle hostess indignate perché la compagnia aerea Meridiana impone loro divise di taglia non superiore alla 42, costringendo di fatto le più rotonde a una dieta forzata. Insomma, se parliamo di doversi conformare all’immagine dominante di donna attraente, viene quasi automatico pensare a insalate e brodini.

E invece no. Nella Repubblica Democratica del Congo, per esempio, sono le donne in carne ad andare per la maggiore, e le più esili a ricorrere ad ogni stratagemma per ovviare al loro problema: un posteriore inadeguato. Sì, perché per quanto le ragazze congolesi, come molte donne africane, siano in genere piuttosto ben dotate in fatto di glutei, qualcuna è meno fortunata delle altre.

Sembra, secondo Slate Afrique, che le ragazze magroline di Kinshasa, alle quali probabilmente starebbero a pennello le divise Meridiana, non si rassegnino facilmente alla triste realtà di non poter esibire le loro forme sotto dei pantaloni aderenti.

E allora, ricorrono a vari prodotti che promettono una crescita miracolosa del lato B, un po’ come in Italia molte si affidano a pillole e creme per dimagrire o per far aumentare il seno. Ma, come spesso accade, si tratta di prodotti non proprio innocui. Per diversi anni, racconta ancora Slate Afrique, sono andate per la maggiore iniezioni di prodotti studiati per  ingrossare i maiali. Bastava una puntura per avere una discreta crescita del didietro, ma la cosa poteva anche causare seri effetti collaterali. Il prodotto del momento, invece, si chiama “C4”, ed è un medicinale che stimola l’appetito, certamente non privo di controindicazioni, e che dovrebbe favorire un aumento di peso generalizzato – e quindi anche del sedere.

ANNALISA ADDIS, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna

Foto: ©kaysha flickr