Il Green Belt Movement e l’eredità di Wangari Maathai

Posted on 11 Ott 2011


Dici Wangari Maathai e pensi a una vita di sfide, passione e coraggio.

Wangari Muta Maathai nasce in Kenia nel 1940; studia biologia negli Stati Uniti e diventa la prima donna centrafricana a conseguire un dottorato.

Di ritorno in Kenia, mette competenze e passione a disposizione del suo Paese. È un’ambientalista convinta ma il suo impegno è più in generale rivolto allo sviluppo sostenibile, alle donne, alla democrazia e alla costruzione di una cultura di pace.

Non a caso, è la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace, nel 2004.

Nel 1977 ha fondato, in Kenia, il Green Belt Movement, una ONG votata alla difesa dell’ambiente. La portata dell’azione di questa ONG è impressionante: solo in Kenia si parla di 600 comunità che si prendono cura di seimila vivai. Grazie al Green Belt Movement sono stati piantati oltre 30 milioni di alberi.

La lotta all’erosione, la tutela della biodiversità, la cura per le specie indigene ma anche il sostegno alle donne e il rafforzamento economico e politico delle comunità locali: il Green Belt Movement ha lavorato e lavora a tuttotondo a sostegno dello sviluppo sostenibile.

Come noto, Wangari Maathai è venuta a mancare a settembre del 2011, a 71 anni. A lei, alla sua vita e al suo lavoro hanno reso e stanno rendendo omaggio personaggi illustri e gente comune, da tutto il mondo.

MICHELE CARBONI, CSAS – Centro Studi Africani in Sardegna

Per saperne di più: The Green Belt Movement